Stella
d’Oro
– aeromodello classe
old timer adattato al volo RC -
La Storia
L’atto di
nascita dell'aeromodellismo Old Timer data a metà degli anni '50 ( ed anche la
mia … !) quando apparvero articoli su
Model Airplane News nel 1955 e poi nel 1959 i primi articoli. In quell'anno Joe
Wagner dette vita al Model Engine Collector, che contribuì a radunare i
collezionisti di motori. I primi incontri agonistici si tennero nel 1961 e ad organizzarli si prestò l'Associazione Aeromodellistica di
Stockton su proposta di Bob Bowen, membro della stessa e di John Pond, dei
Vultures di San Francisco, pubblicate
sul numero di maggio 1962 di Model Airplane News .
Ma
l’aeromodellismo non nasce in quegli anni. E bene ricordare che il primo
apparecchio che abbia volato (!) risale
al 1871, per opera del francese Alfons Peneaud ed era appunto un piccolo (il
suo … piccolo ) “ aeroplane automoteur”
propulso da un semplicissimo motore ad elastico che opportunamente
attorcigliato, azionava una rudimentale
elica, che spinse in volo l’apparecchio per parecchie centinaia di metri ,
oltre trent’anni prima che i Wright volassero per poche decine di metri ! E proprio questo sistema propulsivo, che nei
primi decenni del successivo XX secolo, permetterà, unitamente al volo librato,
il diffondersi dell’aeromodellismo dinamico. Il dopo guerra, le nuove tecnologie e l’avvento della micro
motoristica a combustione interna, permetterà l’evoluzione che giungerà sino a
Noi, con le turbine a gas e la “ pulita”
propulsione elettrica brushless . Saranno gli anni 50/60 del novecento a dare
maggior impulso all’attività in volo libero di questo genere di aeromodelli
che, oggi, SAM Italia intende riproporre in chiave, sì radio controllata, ma
comunque ispirata a quei canoni ufficiali.
La costruzione
Ebbene il modello che vado a presentare, è tratto
dai disegni di Pietro Gnesi e risale appunto alla seconda metà degli anni
cinquanta. Un classico e con la “classica” architettura alare a doppio diedro
positivo ( 3° + 3° per semiala di diedro)
realizzata in listelli di Ayouse e centine in legno di balsa dello
spessore di mm 2. La capriata di sostegno alare
consiglio sia munita di guancette laterali in balsa anche da 2 o 3 mm,
onde evitare lo sbandieramento in volo. L’ala va fissata alla fusoliera con i
comuni ma efficacissimi elastici da ufficio, capaci di assorbire le “flettenze”
ed i piccoli urti in atterraggio o in rullaggio.



Dovendolo adattare al volo RC, ho
apportato alcune modifiche che consiglio a chi fosse interessato a realizzarlo.
Infatti, ho ridotto la superficie del
piano di coda del 10 % circa ed aggiunto
il piano mobile elevatore. Aumentato del 20 % la superficie complessiva della
deriva/ direzionale per adattarlo ai comandi; creato una custodia per il serbatoio, l’apparato
ricevente, la batteria e collegamenti vitali e le sedi di alloggiamento dei
servi. Tanto che da ”una” siamo passati a cinque stelle … d’oro e dunque
dovremo chiamarlo”Cinque Stelle” , tra l’altro non è statico …
Il modello nato per volo libero é “ auto stabile” e come tale, nonostante i miei
“ radiodisturbi” ha mantenuto il suo DNA originale… La potenza dell’X 11 è
stata largamente superiore alla bisogna e la sua affidabilità e rispondenza
hanno fatto sì che per volare per circa 20 minuti e senza il pieno miscela … ha
necessitato solo del minimo del gas … Ho però impiegato una elica in legno di
mia costruzione( non disponendo più di 7x 3/5 ) da 7,5 x 4 a pale spesse.
Arrivederci
dunque al prossimo modello ed anche all’incontro con gli aeromodelli
storici presso l’aviosuperfice “ Alipuglia”
di Oria (BR). Un cordiale saluto
Antonio Russo
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