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Visualizzazione dei post da marzo, 2012

Documentari del 1960 a colori...italiani...da non perdere!!!

Cari amici, oggi ho il piacere di mostrarvi alcuni filmati, anzi cimeli video da vedere assolutamente. Sono alcuni documentari sull'aeromodellismo realizzati dal Sig. Baldi nei primi anni '60, in cui potrete ammirare le radio a reed, non proporzionali ma a pulsanti com il loro servi stile "bang-bang" e tanti mearavigliosi modelli d'epoca, il tutto con una qualità video e cura notevoli. In più troverete dei video dimostrativi realizzati sempre nel 1960 , atti a diffondere l'aeromodellismo tra i giovani (e la cosa deve far riflettere...), il tutto condito dall'essenza vintage di un aeromodellismo puro. Successivamente, troverete i video in più parti sulla cronaca del campionato del mondo di F3a del 1962! Altri video del genere li troverete sul canale di sandrinovola su youtube al quale vanno i miei ringraziamenti per averli condivisi. Grazie quindi a Sandrinovola, al Sig. Baldi per questi meravigliosi reperti e agli amici del Gruppo Mach Aurora

FRENI ELETTRICI KAVAN

Testo e foto di Sandro Cacciola Utilizzare una calamita temporanea (magnete) per indurre la frenata sulla coppia di ruote alari di un aeromodello non è una novità: già se ne parlava diversi anni or sono, ma è solo grazie alla possibilità di utilizzare nuovi materiali e batterie più performanti, che oggi è possibile dotare i nostri modelli di questi dispositivi. Ho avuto il piacere di poter provare i dispositivi di frenata elettro-magnetica della Kavan ( http://www.kavanrc.com ), uno dei maggiori produttori mondiali di prodotti destinati al modellismo dinamico. Il kit Il kit è molto spartano ed estremamente semplice nel suo utilizzo: la corrente elettrica fornita da una batteria (che può essere anche quella della ricevente, ma non è consigliato) attraversa i fili di una bobina e genera un campo magnetico che va ad attirare verso di sé un disco di metallo solidale con la ruota. L’attrazione del magnete fa sì che il moto di rotazione della ruota in fase di atterraggio d

Il Pulso...

Oggi vi mostriamo i filmati si Massimo Martina riguardanti i suoi spettacolari e bellissimi pulsogetti! Il pulsogetto è un motore con un'architettura relativamente semplice ma particolare e soprattuto molto spettacolare. Il motore in questione vide luce per la prima volta sulle V1 tedesche, le famose bombe volanti. Nel dettaglio vedremo innanzitutto un fantastico F104 costruito da scatola Zmodel, motorizzato con un pulso autocostruito da 4Kg di spinta. Successivamente vedremo un G91 Pan, anche in volo di sera con le fiamme dello scarico e il tubo incandescente in evidenza e per finire un Sagittario...bene alzate il volume e godetevi i pulso di Massimo a cui faccio i miei personali complimenti per i suoi modelli e per il pilotaggio!

lo Xidio

Lo Xidio L'idea di un aliante da termica ha iniziato a formarsi, nel momento in cui si è delineata la strada che avrei intrapreso nel mondo dell'aeromodellismo. Dopo diverse realizzazioni, di diversi generi, dai jet tipo l'MB339, ai più pacifici 3 assi tipo il citabria, la mia attenzione si è concentrata sugli alianti. Responsabile di ciò sono state anche alcune riedizioni dei primi numeri di Modellismo, del 1945, in cui il grosso della produzione erano veleggiatori, che subito hanno catturato il mio interesse. Da qui alla realizzazione è passato il numero di Modellismo sulla cui copertina faceva sfoggio (non molto a dire il vero) lo Xidio, di Mauro Capodaglio. I miei tempi costruttivi sono biblici, dopo un paio di mesi passati a rimirare e studiare il progetto e l'articolo in cui Capodaglio esponeva la sua realizzazione, mi sono deciso a compilare una lista dei materiali. Detta lista si è convertita in ordine presso jonat

" Dyed in the wool " documentario sull'aeromodellismo

vi ripropongo il promo di uno stupendo documentario sull'aeromodellismo...da non perdere

F 14 TOMCAT Park Jet

Riproduzione in Depron F 14 Tomcat realizzato quasi interamente in Depron. Come potete notare, è stato anche fatto uso di tondini in carbonio sia per i due semilongheroni delle ali che per i piani di coda che come nell’aereo vero hanno la funzione di tailerons. Il modello riproduce il velivolo n°202 dello Squadron VF-84 Jolly Rogers imbarcato sulla portaerei Nimitz nei primi anni 80. Per la finitura, sono state usate lacche acriliche all’acqua e colori a smalto Humbrol, mentre le decals sono state stampate su normale carta adesiva. Come potete notare dalle foto ho cercato di dare un minimo di dettaglio, realizzando il cannone Vulcan da 30mm sul muso, il sensore infrarosso sotto il radome, vari scarichi e griglie di sfiato; le luci di navigazione e quelle di formazione ad intensità variabile,quest’ultime ottenute con normalissima carta gommata , e le antenne sul dorso della fusoliera. Qualche pannellatura e le chiodature ove necessario completano la finitura. Il ve

CAP 231

Ancora un modello inviatoci da Antonio Russo. Un CAP 231 a cui ha sostituito l'originale ala in polistirolo rivestito, con una in balsa rifatta da zero. Apertura Alare 180cm , motorizzato con un  91 2T, cloche e manetta vengono azionate con gli stessi servi delle parti mobili. Complimenti ad Antonio e restiamo in attesa di altre foto!

CO-PILOT II - FMA

Testo e foto di Sandro Cacciola Imparare a volare in sicurezza, provare figure acrobatiche senza rischiare di compromettere il modello, mantenere l'assetto giusto anche in presenza di vento sostenuto... impossibile? Assolutamente no se per apprendere i rudimenti di questo affascinante hobby avete a fianco un bravo istruttore. Ma se, al contrario, vi trovate a volare da soli dopo le prime lezioni al campo di volo e vi volete sentire più sicuri, il dispositivo della FMA ( http://www.fmadirect.com ) che ho avuto il piacere di provare è quello che fa per voi. Sto parlando del nuovissimo modello del Co-Pilot II di FMA che è in distribuzione sul mercato in questi giorni, e che rispetto al precedente CP4 fa un notevole salto di qualità. Prima di passare ad illustrare le specifiche tecniche, come funziona e cosa può fare questo dispositivo elettronico una volta montato su un aeromodello (oppure su un elicottero in quanto il funzionamento e l’affidabilità rimangono identici), mi

Short SC-7 Skyvan

Questo è un modello che ho realizzato quest’estate e nato attorno all’idea di lanciare dei paracadutisti o altro…e riproduce il simpatico SHORT SC-7 Skyvan.Il modello che ha un’apertiura di 142 cm, è stato fatto rapidamente per far si che potessi portarlo ad un raduno quì in zona e così sono partito dal progetto di Emanuele Stival, ho apportato qualche modifica costruttiva in quanto ho aggiunto il vano con relativi sportelli per i paracadutisti ed infine ho aggiunto anche l’impianto luci…nel video lo vedete provvisorio e a causa della lunghezza limitata dei cavetti, non ho potuto portare le luci alle estremità alari…ma d’altronde era solo per porvare, ma l’effetto è stato abbastanza soddisfacente.La costruzione è interamente in Depron con rinforzi e longheroni in balsa e betulla.Come motorizzazione ho optato per un paio di Keda da 1500kv che mi offrivano una buona scelta di potenza per ottimizzare l’impianto e alla fine ho optato per due APC 6×4 che consumano poco e son

AV 8 B Harrier II PLUS - seconda versione

Un'altra particolarissima e fantastica riproduzione targata Martinucci.. un Harrier a ventola intubata a scoppio che come il fratellone reale, può effettuare decollo e atterraggio verticali, con gli stressi sistemi di spillatura dell'aria. Eccovi un paio di foto, seguendo il link del sito ne troverete altre compreso un filmato del test di volo in hovering e le foto della priam versione di questo spettacolare modello La versione successiva di questo modello ha beneficiato in maniera evidente dell'esperienza della prima. Abbiamo realizzato nuovi creatori per una fusoliera più precisa e leggermente più grande, e divisa in più pezzi da assemblare dopo lo stampaggio; il cono di prua, il corpo centrale, le carenature degli ugelli di scarico, la carenatura dell'ala sul dorso fusoliera, la deriva e il poppino di coda. continua su: www.mauriziomartinucci.com

Fiat G91 Turbine Jet by Martina Massimo

Cari amici, eccovi lo splendido Fiat G91 a turbina del nostro amico Massimo Martina realizzato da kit Zmodel. Non servono commenti per questa meravigliosa riproduzione ed elegantissimo volo, complimenti davvero per la costruzione e per il pilotaggio, bello e molto realistico! Dati tecnici: Fiat G91 kit Zmodel Turbina Frank Turbine Tj-74S Ap.alare: 1,6m , Peso: 10,5Kg Pilota: MARTINA MASSIMO Camera: MARTINA SERGIO Campo Volo GAL 2008, Lestans (PN) - Italy

CARRELLI RETRATTILI ELETTRICI GIEZENDANNER

Testo e foto di Sandro Cacciola Sono facili di installare, in generale meno pesanti e necessitano solo del collegamento elettrico. E’ per questo motivo che sempre più spesso il modellista si affida ai carrelli retrattili elettrici per equipaggiare il proprio aeromodello. In questi giorni ho avuto la possibilità di provare quelli dell’azienda Giezendanner Technik con sede a Volketswil in Svizzera, distribuiti in Europa da Lindiger ( http://www.lindinger .at ), negozio on-line di prodotti per modellismo (ma ordinabili direttamente anche da Giezendanner Technik) accessori sicuramente degni di essere presi in considerazione al momento della scelta. Premetto che il modello che ho provato è quello “standard” in quanto da poco sono disponibili gli stessi kit ma equipaggiati con elettronica di funzionamento e gestione digitale. Ma veniamo al prodotto: la Giezendanner Technik ( www.giezendanner-technik.ch ) ha a listino tre tipologie di retrattili: quelli per modelli fino a 5kg di peso

Fiat G91 EDF by Antonio Di Giacomo

Questa piccola riproduzione del noto G-91 è totalmente in Depron. Il lavoro di sviluppo ha portato ad ottenere un modello molto leggero, facile e realistico utilizzando delle semplici ventole economiche. L’apertura alare è di 68cm per un peso che oscilla tra i 300 e i 380g…ma ancora con ampi margini di “personalizzazione”. Realizzato a mano (niente CNC), con la fusoliera senza ordinate (a parte quella porta ventola in balsa), a guscio in Depron formato a “freddo” curvato a mano. La fusoliera si divide in due parti in corrispondenza del gruppo ventola proprio per facilitare l’installazione e l’eventuale manutenzione della stessa e il fissaggio delle parti è assicurato da un semplice velo di colla UHU Por. Questo sistema permette poi, passando leggermente la punta di una lama lungo la linea di giunzione, di dividere facilmente i due tronconi della fusoliera. Essendo una riproduzione (ed io un pignolo) ho provveduto a realizzare abitacolo e cappottina in materiale plastico
da Antonio Russo riceviamo altre foto relative al suo Piper Cheeroke da 220cm di apertura alare. Antonio ha dotato il suo modello di luci, Flap a due posizioni e riprodotto l'abitacolo. Bravo Antonio...attendiamo altre foto dei tuoi modelli!  e anche voi che leggete...perchè non ci mandate le foto dei vostri modelli???